Sono Stella, ho diciotto anni.
Ho camminato e corso a lungo prima di fermarmi, ho corso a piedi nudi sui sassi taglienti, ho il cuore gonfio e sono stanca.
È ancora presto per chiamarlo approdo, è presto per dire casa, però ci provo a costruire un angolo per me.
Il mio viso e il mio corpo portano i segni del mio viaggio, li ho trafitti, bucati, graffiati, tagliati per non sentire il dolore dell’anima.
Guarirò quando le mie ferite saranno rimarginate e i miei occhi si accenderanno a un inaspettato sorriso.
Allora sarò bella e luminosa come il mio nome.

Foto di Giovanni Gastel.
Testo di Patrizia Corbo.